BOCCA DI ROSA
di Fabrizio De André / Gian Piero Reverberi (1967)
La chia[Am]mavano Bocca di Rosa, metteva l'am[E]ore, metteva l'a[Am]more
la chiamavano Bocca di Rosa, metteva l'am[E]ore sopra og[Am]ni cosa
appena scese alla stazione del pae[E]sino di sant[Am]'Ilario
tutti si accorsero con uno sguardo che non si t[E]rattava di un[Am] missionario.
C'è chi l[A7]'amore lo fa per [Dm]noia, chi se lo sc[G7]eglie per profe[C]ssione,
Bocca di R[Dm]osa né l'uno né l[Am]'altro, lei lo facev[E]a per pass[Am]ione.
Ma la pass[Am]ione spesso conduce a soddisf[E]are le propri[Am]e voglie
senza indagare se il concupito ha il cuore li[E]bero oppure ha[Am] moglie.
E fu così che da un giorno all'altro Bocca di[E] Rosa si tirò[Am] addosso
l'ira funesta delle cagnette a cui [E]aveva sottratto [Am]l'osso.
Ma le co[A7]mari di un pa[Dm]esino non brillan[G7]o certo in inizia[C]tiva,
le contromis[Dm]ure fino a quel p[Am]unto si limit[E]avano all'invet[Am]tiva.
...
Si sa che la ge[Am]nte dà buoni consigli, sentendosi [E]come Gesù nel [Am]tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli se non può più[E] dare cattivo es[Am]empio.
Così una vecchia mai stata moglie, senza mai fi[E]gli senza più v[Am]oglie,
si prese la briga e di certo il gusto di dare[E] a tutte il consiglio[Am] giusto.
E rivolg[A7]endosi alle c[Dm]ornute le apostrof[G7]ò con parole a[C]rgute:
“Il furto d'a[Dm]more sarà p[Am]unito” disse “d[E]all'ordine costit[Am]uito”.
E quelle anda[Am]rono dal commissario e dissero s[E]enza parafras[Am]are:
“Quella schifosa ha già troppi clienti più di un co[E]nsorzio alimen[Am]tare”.
Ed arrivarono quattro gendarmi con i pen[E]nacchi, con i pen[Am]nacchi,
ed arrivarono quattro gendarmi con i pen[E]nacchi e con le [Am]armi.
Spesso gli [A7]sbirri e i carabi[Dm]nieri al proprio do[G7]vere vengono [C]meno
ma non quando [Dm]sono in alta uni[Am]forme e l'accompag[E]narono al primo[Am] treno.
...
Alla st[Am]azione c'erano tutti, dal commis[E]sario al sagres[Am]tano,
alla stazione c'erano tutti, con gli occhi [E]rossi e il cappello in [Am]mano.
A salutare chi per un poco, senza pre[E]tese, senza pr[Am]etese,
a salutare chi per un poco portò l'a[E]more nel pa[Am]ese
c'era un c[A7]artello g[Dm]iallo con una [G7]scritta ne[C]ra,
diceva: “Add[Dm]io, Bocca di R[Am]osa, con te se ne p[E]arte la prima[Am]vera”.
...
Ma una no[Am]tizia un po' originale non ha bis[E]ogno di alcun gior[Am]nale,
come una freccia dall'arco scocca, vola v[E]eloce di bocca in [Am]bocca.
E alla stazione successiva molta più g[E]ente di quando pa[Am]rtiva,
chi manda un bacio, chi getta un fiore, chi si pren[E]ota per due[Am] ore.
Persino il par[A7]roco che non di[Dm]sprezza tra un Mis[G7]erere e un'estrema un[C]zione
il bene e[Dm]ffimero della bel[Am]lezza, la vuole a[E]ccanto in process[Am]ione:
e con la[Am] vergine in prima fila, e Bocca di [E]Rosa poco lon[Am]tano,
si porta a spasso per il paese l'amore [E]sacro e l'amor pro[Am]fano.